Eni è una delle aziende italiane più inquinanti al mondo e il maggior emettitore di CO2 in Italia. Brucia gas e petrolio, importa olio di palma e richiede cospicui finanziamenti pubblici per poter “nascondere” la CO2 sotto il mare, mentre promette di investire in energie rinnovabili.
Le bugie di Eni hanno le zampe corte, e se vogliamo un futuro a zero impatto, dobbiamo convincerla a investire davvero in energia pulita.
Il 30% delle azioni di Eni appartiene allo Stato italiano, quindi anche a te. È diritto di ogni cittadino e di ogni cittadina sapere come e quanto l’azienda contribuisce a inquinare e alimentare la crisi climatica e chiederle di utilizzare i fondi pubblici e le nostre tasse per attività che non distruggano il Pianeta e mettano in pericolo la salute delle persone.
Eni racconta di essere green, ma per l’ambiente è sempre più black.
( Fonte: Piano Eni 2021-2024 )
Nel suo piano 2021-24 (circa 7 miliardi € l'anno) Eni ha stabilito investimenti per circa:
l’anno a idrocarburi
l’anno ad attività "green" (incluse false soluzioni come bioraffinerie e energia da rifiuti)
Al 2050 la produzione di gas fossile costituirà circa l’
della produzione totale di Eni.
La combustione di gas e idrocarburi, con le conseguenti emissioni di CO2, è la principale causa mondiale di cambiamenti climatici. Eppure Eni investe nelle estrazioni di combustibili fossili quasi dieci volte in più di quanto non investa in energie verdi.
È il momento di essere “amici del clima” davvero, non solo negli spot.
Quello che Eni racconta nella sua comunicazione, non è quello che fa nella realtà.
COSA DICE
Prevede di arrivare a emissioni nette zero entro il 2050.
Scopri la verità ▶
COSA DICE
ha messo le energie rinnovabili al centro della propria strategia.
Scopri la verità ▶
La scienza ci dice che abbiamo meno di 10 anni per dimezzare le emissioni globali di CO2, misura necessaria per evitare la catastrofe climatica.
Il piano strategico ENI nei prossimi 10 anni prevede invece di aumentare estrazione di fossili e dunque le emissioni di CO2.
Le alternative per un futuro a zero emissioni ci sono!
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