LA FORESTA NON È UN DISCOUNT

Ogni due secondi, nel mondo, un’area di foresta grande come un campo da calcio viene rasa al suolo. L’80% della distruzione delle foreste è causata dalla produzione intensiva di soia, olio di palma, cacao e altre materie prime.
Cibo che divora le foreste.
Il conto alla rovescia per l’estinzione è già cominciato: aziende e governi devono smettere di trarre profitti dalla distruzione dell’ambiente.

Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, sarà troppo tardi. Non c’è più tempo per le promesse.

BASTA IMPORTARE DEFORESTAZIONE!
Chiedi all’Unione europea una normativa rigorosa per fermare il commercio di materie prime prodotte distruggendo le foreste.

La soia divora le
foreste del Sudamerica

33 milioni di tonnellate di soia e prodotti a base di soia arrivano ogni anno in Europa.
La quantità maggiore di soia proviene dal Cerrado brasiliano -la savana più ricca di biodiversità del mondo- e dal Gran Chaco -la seconda foresta più grande del Sudamerica.
La maggior parte di questa soia non è destinata al consumo umano, ma all'alimentazione di animali all’interno degli allevamenti intensivi. Animali destinati ad essere macellati per produrre carne o ad essere sfruttati per la produzione di prodotti lattiero caseari.

L’olio di palma
consuma l’Indonesia

L’olio di palma è presente in gran parte dei prodotti che troviamo nei supermercati, ed è sempre più usato anche per produrre biodiesel. Dal 2010 la produzione di questa materia prima a basso corso, è aumentata del 75%, divorando foreste e torbiere indonesiane.

Foreste in fiamme

Gli incendi stanno consumando l’Amazzonia, la più grande foresta pluviale tropicale del Pianeta: la loro portata è aggravata dai cambiamenti climatici in corso, ma l’origine è in gran parte dolosa. I roghi infatti vengono appiccati per espandere le piantagioni destinate alla produzione di mangimi o per fare spazio a pascoli di bovini.
Tra agosto 2020 e luglio 2021, sono stati distrutti 13.235 km2 di Amazzonia: un aumento del tasso di deforestazione di oltre il 75% rispetto al 2018. Non solo Amazzonia: in Sudamerica anche il Pantanal (la zona umida più grande del mondo) e il Cerrado (la savana più ricca di biodiversità del Pianeta) hanno subito danni enormi a causa degli incendi sempre più devastanti. Nel 2020, 17 milioni di animali sono morti a causa degli incendi del Pantanal brasiliano.
I cambiamenti climatici e la sesta estinzione di massa - entrambi causati dallo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali da parte degli esseri umani - sono minacce enormi e urgenti che l'umanità deve affrontare.
Gli scienziati ci stanno avvertendo: stiamo già subendo gli impatti dei cambiamenti climatici e circa 1 milione di specie sono a rischio di estinzione.

Per salvare il clima e la biodiversità, dobbiamo salvare le foreste.

LE NOSTRE
RICHIESTE


Chiediamo alla commissione europea di includere nella normativa per eliminare la deforestazione dalle catene di approvvigionamento dell'Ue:
1 Una lista esaustiva di prodotti e materie prime (la lista attuale non include, per esempio, carne di maiale, carne di pollo, gomma e mais).

2 La protezione di tutti gli ecosistemi preziosi per la salvaguardia della biodiversità e del clima del Pianeta, come per esempio le savane e le zone umide, oltre alle foreste.

3 La protezione dei diritti dei Popoli Indigeni e delle comunità forestali tradizionali.

4 Vincoli stringenti per il settore finanziario europeo (banche, investitori, assicuratori…), per evitare che il sistema finanziario venga utilizzato a sostegno di aziende o attività legate alla deforestazione, al degrado e alla conversione delle foreste o di altri ecosistemi naturali, oltre che alla violazione dei diritti umani.

Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, sarà troppo tardi. Il conto alla rovescia verso l’estinzione è già cominciato.
Non abbiamo più tempo.
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