L'assicurazione numero 1 in Italia offre copertura assicurativa e finanziaria ad alcune delle centrali a carbone più inquinanti d'Europa. Significa supportare la fonte energetica che più di tutte causa il cambiamento climatico: non è un terribile controsenso per chi dovrebbe assicurarci contro le catastrofi naturali? Scrivi alle assicurazioni Generali!
Assicurare il carbone
Generali ha recentemente approvato una "strategia sul cambiamento climatico", ma continua a fornire copertura assicurativa e anche finanziaria, ad alcuni impianti a carbone in Polonia che si stima causino ogni anno migliaia di morti premature in Europa, con centinaia di vittime anche in Italia. Se Generali vuole impegnarsi sul serio contro i disastri climatici deve subito togliere il proprio sostegno a questi progetti. Altrimenti la sua "strategia sul cambiamento climatico" servirà a poco.
Il carbone di Generali
Le centrali e miniere assicurate e finanziate da Generali sono Kozienice, secondo impianto più grande d'Europa, Turow, che si calcola inquini l'acqua potabile di 30mila persone, e Opole, che raddoppierà la produzione, nonostante già emetta oltre 5 milioni di tonnellate di CO2 l'anno. Anche se sono in Polonia, i loro effetti arrivano fin dentro casa nostra. Parliamo di un numero stimato di 400 morti ogni anno in Italia causate dal carbone polacco.
Il cambiamento climatico in casa
L'uso del carbone è strettamente collegato ai cambiamenti climatici: alluvioni, siccità, tifoni e disastri naturali stanno devastando il Pianeta e se non diamo un taglio alle fonti fossili sarà sempre peggio. I cambiamenti climatici ci riguardano da vicino, li viviamo anche in Italia, sulla nostra pelle: Generali deve chiudere subito col carbone e senza eccezioni!
Cosa chiediamo a Generali:
- fermare le coperture assicurative per tutte le centrali a carbone nuove ed esistenti, le miniere e i progetti associati;
- disinvestire, senza alcuna eccezione, dalle aziende che pianificano investimenti in nuove centrali a carbone, miniere e infrastrutture associate;
- disinvestire, senza alcuna eccezione, dalle aziende che generano più del 30% di energia dal carbone o che hanno più di 10 GW di capacità energetica installata di carbone;
- disinvestire, senza alcuna eccezione, dalle aziende che traggono dal carbone oltre il 30% del loro fatturato o producono più di 20 milioni di tonnellate di carbone all'anno.