La Commissione Ue, a seguito del mancato accordo dei Paesi europei, ha rinnovato per altri 10 anni l’autorizzazione per l’impiego del glifosato nell’Unione europea, anche se con alcune restrizioni.
La nostra lotta non è finita: con il tuo aiuto continueremo a fare campagna per denunciare i rischi dei pesticidi di sintesi e chiedere al nostro governo di proteggere la salute delle persone e dell’ambiente!
Questo erbicida, brevettato dalla Monsanto e commercializzato da aziende come la Bayer, è stato introdotto in agricoltura negli anni ‘70 del secolo scorso ed è il più usato a livello mondiale. È una delle principali cause di contaminazione delle acque, con impatti sulla biodiversità. Inoltre, studi sempre più numerosi evidenziano i rischi del glifosato per la salute umana: è stato classificato come probabile cancerogeno per gli esseri umani.
La biodiversità è in pericolo! Dalle api, ai pesci, agli anfibi, agli uccelli, alle piante e alle alghe, l'esposizione al glifosato e ai prodotti a base di glifosato è stata collegata a effetti negativi che possono influire sulla biodiversità.
Anche la nostra salute è a rischio! Già nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità (IARC) ha classificato il glifosato come "probabilmente cancerogeno per gli esseri umani". Studi hanno evidenziato che il glifosato potrebbedanneggiare il sistema nervoso, con possibili legami con malattie neurologiche come il morbo di Parkinson.
Il 16 Novembre, in sede di Comitato d’Appello, nella votazione che si è svolta a Bruxelles da parte dei delegati degli Stati membri, non è stata raggiunta una maggioranza qualificata, né a favore né contro il rinnovo all’utilizzo dell’erbicida glifosato.
L’Italia, che il 13 ottobre aveva addirittura votato a favore del rinnovo, si è astenuta (insieme ad altri sei Paesi, tra cui Francia e Germania).
Spetterà ora alla Commissione UE, entro il prossimo 15 dicembre, rinnovare per altri 10 anni l’autorizzazione per l’impiego del glifosato nell’Unione europea, anche se con alcune restrizioni.
Basta veleni nei nostri campi! Bisogna dare priorità alla salute pubblica e alla protezione dell'ambiente rispetto agli interessi commerciali di aziende come la Bayer. Aiutaci a far sentire la nostra voce!